Sveglia presto, zaino in spalla, scarpe comode, abbigliamento a cipolla e… si va. Destinazione? La torre della Metola. Parcheggiamo l’auto in località Palazzi e ci incamminiamo risalendo per circa un chilometro la statale in direzione Sant’Angelo in Vado. In corrispondenza di un incrocio a quattro tra la statale e due stradine bianche, voltiamo a destra e ci dirigiamo verso il lago de L’Aiolina.

Dal lago de L’Aiolina proseguiamo tra i sentieri un po’ incerti della macchia, mantenendo la destra e seguendo la traccia che sale fino a ricongiungerci con la strada bianca che passa per Case L’Aiolina. Da qui in avanti lo spettacolo è assicurato, procederemo infatti lungo un sentiero caratterizzato da pendenze dolci e passante lungo la cresta del colle con la torre della Metola come sfondo proprio dinnanzi a noi. Con uno scenario del genere ci ritroveremo a ridosso della torre senza nemmeno accorgercene.

Terminato il sentiero eccoci arrivati sulla sterrata che ci permetterà di raggiungere la nostra destinazione; da qui fino alla cima le pendenze si fanno più importanti, ma si tratta di poche centinaia di metri e ogni sforzo sarà premiato, stringiamo quindi i denti fino a raggiungere il luogo di nascita della Beata Margherita.

Prima di incamminarci per il ritorno godiamoci un momento di meritato relax, la vista della torre e dei panorami della Massa Trabaria. Per il rientro possiamo scegliere se ripercorrere i nostri passi oppure scendere verso l’oratorio della Beata Margherita utilizzando la sterrata che in poco tempo ci condurrà sulla statale in località Palazzi. Se la nostra scelta ricadrà sulla seconda opzione possiamo completare la nostra escursione chiudendo l’anello e percorrendo qualche centinaio di metri lungo la statale per tornare al luogo di partenza.